Stefano Boeri

Con sede a Milano e uffici a Shanghai e Tirana, Stefano Boeri Architetti (Boeri Studio fino al 2008) si dedica dal 1993 alla progettazione e alla ricerca, principalmente in ambito architettonico e urbanistico, ma anche culturale, del design e dell’interior design. La “Molteplicità” è la linea guida che ha orientato in oltre 20 anni un’attività poliedrica e diramata attraverso temi progettuali e geografie urbane e sociali del mondo.

Oasi

Una Cucina sotto i Rami di un Albero

Se nella mitologia urbana tradizionale l’atto fondativo di una città avviene sradicando un albero, per poi tradurne l’essenza plastica e simbolica nell’archetipo della colonna, nella più recente stagione contemporanea il Bosco Verticale, primo prototipo di una nuova architettura della biodiversità, ha rovesciato completamente il paradigma. A partire dal caso pilota costruito a Milano, infatti, l’albero non è più rimosso e trasformato, ma al contrario accolto e incluso dal sostrato architettonico: ed è quest’ultimo piuttosto che muta a tale scopo. L’architettura si è così evoluta in un veicolo per una colonizzazione vegetale della città, riletta come luogo privilegiato di interazione tra l’uomo e la dimensione naturale, in tutte le sue forme.

Il modulo cucina sperimentale progettato per Aran Cucine in occasione del Salone del Mobile di Milano-EuroCucina 2018 è il primo caso in cui Stefano Boeri Architetti sviluppa nell’ambito del disegno industriale la visione anticipata dal Bosco Verticale: un’occasione che permette di declinare il tema della coesistenza uomo-albero attraverso un oggetto d’arredo.

Il modulo cucina sperimentale progettato per Aran Cucine in occasione del Salone del Mobile di Milano-EuroCucina 2018 è il primo caso in cui Stefano Boeri Architetti sviluppa nell’ambito del disegno industriale la visione anticipata dal Bosco Verticale: un’occasione che permette di declinare il tema della coesistenza uomo-albero attraverso un oggetto d’arredo.

Partendo dal classico schema della cucina a isola, OASI definisce un essenziale blocco tavolo da pranzo-piano cottura che integra al proprio interno le proprietà di un tradizionale luogo conviviale come la tipica cucina italiana. La cellula free-standing a impianto quadrato che ne scaturisce è così sviluppata come un articolato dispositivo tecnologico multi-funzione a supporto di tutte le fasi di trattamento dei cibi – conservazione, lavaggio, preparazione, cottura, servizio, consumo, riciclo –, secondo un processo che declina un principio cardine nella progettazione di Stefano Boeri Architetti: la circolarità.

Questo “organismo-cucina” è però versatile anche in senso spaziale. Il top in corian di forte spessore è infatti articolato su un doppio livello che, grazie a un complesso lavoro di ingegnerizzazione, consente a due “ali” simmetriche di scorrere fluidamente sui lati opposti. Ne scaturisce così una duplice superficie implementata, che può essere comodamente utilizzata come tavolo da pranzo/colazione per una ideale “famiglia a geometrie variabili” da tre a nove persone.

L’elemento iconico, simbolico ed estetico di forte attrazione e distinzione del progetto si staglia però al centro del corpo-cucina, dal quale fuoriesce un delicato albero di limoni, al pari di un ramo fiorito da un vaso massivo. Albero robusto e sempreverde, il limone può fiorire e portare frutti quasi in tutte le stagioni, ma soprattutto può facilmente adattarsi all’interno delle abitazioni (caratteristica comune a tutti gli agrumi: il progetto può infatti anche essere declinato ospitando per esempio un arancio, un mandarino o un cedro). Come testimoniato da innumerevoli apparizioni iconografiche – dalla pittura (Dosso Dossi, Pan e la ninfa, 1524), al cinema (Lemon Tree diretto da Eran Eraclis, 2008), passando per i cartoon (Simpson, Limone di Troia, 1995) – il limone è inoltre un albero “di frontiera”, capace di attraversare i territori e di generare forti componenti di affettività e di raccoglimento. Una caratteristica certamente amplificata dalla mitica discendenza dal “pomo d’oro” dalle Esperidi, ma ancor più dalle innumerevoli applicazioni culinarie del frutto, che ne fanno una infinita fonte di approvvigionamento culturale e gustativo.

Più che un prodotto, dunque, Stefano Boeri Architetti propone un inedito luogo da abitare. La presenza dell’albero di limoni è nello stesso tempo un riferimento di tipo spaziale, mnemonico e simbolico attorno a cui può riunirsi la rete delle relazioni familiari e conviviali: rete sempre più complessa e variabile, capace di mutare secondo le molteplici traiettorie di vita di quanti vi prendono parte. L’albero, il tavolo e il piano di cottura sono percepibili come un unico oggetto catalizzatore, attorno al quale rievocare o immaginare storie, aneddoti, memorie condivise o segreti culinari. Non solo una cucina, ma un dispositivo domestico di raccolta e narrazione di tutto ciò che accade intorno.

Oasi di benessere, sostenibilità e convivialità

L'isola cucina progettata da Stefano Boeri Architetti e Aran Cucine

Si chiama Oasi ed è un concept non solo abitativo, ma anche sociale e culturale, portatore di quei valori ambientali cari all’architetto Stefano Boeri, progettista del modello, e ad Aran Cucine, l’azienda produttrice. Sintesi ideale di una lungimirante visione del futuro, Oasi viene proposta nella nuova versione che sarà presentata nello stand del brand al Supersalone 2021. Le finiture di Oasi sono il Rovere Ossidato per le ante e il Corian per il top. Il particolare il legno scelto per le ante è frutto di recupero e dunque completamente naturale. Restituito all’uomo dalla natura in tutta la sua purezza, il legno di recupero è protetto solo con una verniciatura a base acrilica e ad acqua, senza emissione di SOV. Il materiale scelto per il top – allungabile con due “ali” di 30 cm – è straordinariamente resistente e dunque capace di durare nel tempo.

Altra novità di Aran Cucine abbinata a Oasi sono le colonne (design Team Ricerca e Sviluppo Aran Cucine) dotate di capacità contenitiva aumentata che realizzano un sistema contenitivo Extra Storage – Passo 13 basato su multipli di 13 cm, con un incremento del 30% rispetto al volume di un normale modulo standard. Le colone sono realizzate in fibra lignocellulosica nobilitata con ante in MDF laccato bianco opaco.

Il tema della sostenibilità non riguarda più solo la salvaguardia della natura, ma impone una riflessione generale sulla qualità della vita, e non solo per le nuove generazioni. Ripristinare un rapporto sano – e soprattutto reciproco – tra uomo e ambiente, infatti, è sì fondamentale per la sopravvivenza del pianeta, ma determina anche benefici psicologici che influiscono positivamente sull’esistenza delle persone. Non a caso, il concetto di benessere abitativo è uno dei princìpi ispiratori più importanti per il mondo del design, tanto che al centro di numerosi progetti di Stefano Boeri Architetti c’è proprio il legame tra uomo e natura, binomio nel quale l’architettura interviene come fondamentale strumento di connessione. Oasi è dunque simbolo di questo rapporto, quello tra uomo e natura appunto, inserito in un contesto domestico perché la casa, e in particolare la cucina, è uno spazio intimo, dove imparare a vivere in armonia con sé e con gli altri.

Tratto distintivo del modello è l’albero posto al centro dell’isola. L’essenzialità del design cela la straordinaria ricerca – dal punto di vista dell’innovazione e della tecnologia – che è stata sviluppata per il monoblocco multifunzionale. Seguendo il principio della circolarità, si ruota intorno alla cellula free-standing e man mano si realizzano tutte le fasi di trattamento del cibo, dalla conservazione alla preparazione, fino al consumo e al riciclo. Grazie a due “ali” scorrevoli, il top si amplia trasformandosi in tavolo da pranzo, così da favorire la convivialità. All’interno sono inseriti vani contenitivi per cibi ed elettrodomestici e un sistema di irrigazione che consente di coltivare l’albero.

Come un cerchio, Oasi abbraccia e raduna intorno a sé numerose riflessioni, azioni, relazioni. Al centro della cucina, l’albero che rappresenta la natura, offre i suoi frutti all’uomo, non solo in termini di nutrimento, ma anche sotto l’aspetto dei materiali: per le ante dell’isola è stato infatti utilizzato un legno di rovere risultato del recupero di originali bricole veneziane. A sua volta, l’uomo, si prende cura della natura; interessanti, in tal senso, sono il compattatore che riduce al minimo l’ingombro dei rifiuti con un notevole beneficio per l’ambiente, e il vano riservato al compost con cui concimare l’albero. Così, Oasi si fa espressione di un “ciclo vitale”, anche simbolo di valori familiari: un albero intorno al quale radunarsi, confrontarsi, crescere, che crescerà e cambierà esso stesso, come una famiglia, fino a trasformare la cucina seguendo il dinamismo delle relazioni intrecciate al di sotto dei suoi rami.

Ogni giorno costruiamo cucine interpretando sogni e bisogni delle famiglie di tutto il mondo, nel pieno rispetto dell’ambiente. Talento, passione ed autenticità ci rendono ambasciatori del saper vivere italiano dove design e tradizione sono la sintesi perfetta di una cultura unica.

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